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venerdì 23 marzo 2012

amarezza

Non ho mai voluto essere polemica in queste pagine e di natura sono una persona che non si lascia abbattere dalle situazioni ma in questi giorni mi sono fatta prendere un po' dalla delusione e dall'amarezza.

Come potete vedere dal precedente post pensavo di essere riuscita ad organizzare il primo corso di calligrafia nelle Marche. 13 persone mi avevano dato l'ok e mi avevano detto anzi scritto che avrebbero partecipato.
Alla resa dei conti però, quando si è trattato di versare la caparra e dare l'assenso definitivo siamo rimasti in 4. Probabilmente sarò costretta a rinunciare.

 La delusione non nasce dalla mancata partecipazione, ognuno ha un motivo più che valido, per carità, ma dal fatto che alcune persone l'hanno detto dopo diversi solleciti e alcuni non hanno addirittura risposto. Forse avevo troppa fiducia nelle persone ma pensavo che, sapendo che il corso sarebbe stato attivato solo al raggiungimento del numero prefissato, avrebbero manifestato prima le reali intenzioni.

In questa circostanza mi sono venute alla mente le parole di un mio amico, grande viaggiatore e lavoratore in diversi paesi del mondo. Mi ha detto che in Italia è così difficile realizzare qualcosa perchè la parola delle persone non conta niente. Negli altri paesi, specialmente quelli anglosassoni o nordici se qualcuno ti dice "si" puoi contarci. Qui no. Mai.
Pensavo esagerasse invece probabilmente devo ricredermi

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